fbpx

Il saluto tra motociclisti: molto più di un semplice gesto

20/11/2023
Lisa Cavalli
Pubblicato in: ,

Il saluto tra motociclisti, chiamato anche “The Biker Wave”, è un gesto che si può notare spesso, anche nelle nostre strade. Non è importante che moto tu stia guidando, né che tu sia maschio o femmina. Ci si saluta per condividere la gioia di andare in moto. Questo gesto non deve essere una forzatura ma un piacere.

“The Biker Wave” che origini ha?

Digitando le parole “Biker Wave” sul web troverai diversi blog che raccontano storie diverse ma ci sono poche informazioni concrete e la verità è mista a leggenda.

La teoria principale sostiene che il saluto tra motociclisti sia nato con William Harley e Arthur Davidson. Si narra che un giorno del 1904, incrociandosi per strada, si salutarono con le dita della mano sinistra a V. Secondo la storia, questo segno è diventato un modo per riconoscere gli altri motociclisti Harley-Davidson e Indian sulle strade e, in qualche modo, si è trasformato in un atto di cortesia e condivisione per tutti i motociclisti.

Un’altra teoria afferma che si un segno della pace o della vittoria, ideato in Europa durante la Prima Guerra Mondiale e adottato poi dai motociclisti per mostrare rispetto per il servizio militare prestato dagli altri.

Tornando più indietro, si sostiene addirittura che derivi dai cavalieri che alzavano la visiera quando incrociavano altri uomini di rango a cavallo.

Forse non sapremo mai come sia nato davvero il saluto, ma resta il fatto che oggi è un modo per i motociclisti di condividere la gioia di andare in moto.

Perché ci si saluta tra motociclisti?

Ci sono moltissime ragioni per salutare un altro motociclista. Eccone alcune:

E’ un segno di cameratismo: il saluto è un gesto di rispetto reciproco e amicizia tra i motociclisti, un modo per riconoscere gli altri appassionati di motori che condividono la stessa passione per la guida e le moto.

Dà un senso di comunità: promuove un senso di comunità tra i motociclisti che trascende la fedeltà al marchio e altre differenze.

E’ un modo per sostenere la tradizione motociclistica: oltre ad essere un segno di cameratismo e solidarietà, il saluto è parte integrante della cultura motociclistica.

Aiuta a superare gli stereotipi: il saluto può aiutare a cambiare gli stereotipi negativi legati ai motociclisti, poiché il gesto presenta un’immagine positiva dei centauri.

Serve a dare un messaggio positivo: soprattutto per chi è più solitario, il saluto può ricordare agli altri motociclisti che non sono soli sulla strada.

Perché molti motociclisti non ricambiano il saluto?

Qualunque sia la reale storia sull’origine del saluto, è nato in un’epoca diversa dove si trattava di riconoscersi tra pochi. I motociclisti erano in numero molto ridotto sulle strade e percorrevano tratti lunghissimi prima di incrociare un altro veicolo. Se poi era un’altra moto, il saluto diventava un modo di dire: “Ciao amico, so cosa stai vivendo, condivido la stessa passione”.

Ora i motociclisti sono tantissimi. Solo in Italia le moto sulle nostre strade arrivano a otto milioni. Al di là del numero, ci saranno sempre centauri a cui non interessa salutare, che non condividono la passione allo stesso moto, che sono semplicemente immersi nei loro pensieri. Salutare dev’essere gioia non obbligo, dev’essere cortesia che fa piacere a chi fa il gesto non una forzatura.

Io personalmente continuerò a salutare, al di là di essere ricambiata, semplicemente perché mi fa piacere. Lo farò in sicurezza quando sarà possibile, con il braccio e le dita a V o con la mano appoggiata alla manopola, con un cenno della testa o allargando la gamba. Non prendertela se non ti salutano di rimando, fallo per te e per l’amore che hai per questa bellissima passione.

articoli correlati

Complimenti! Il tuo articolo è stato aggiunto al carrello!