Lunghezza: 50 km
Tempo previsto senza soste: 1 ora e 20 minuti
Partenza: Follina (TV)
Arrivo: Follina (TV)
Vallata e Valbelluna sono due territori in Veneto, il primo nella provincia di Treviso e l’altro in quella di Belluno. In questo itinerario ad anello saliremo da Follina per il valico di Praderadego e torneremo per il famoso Passo San Boldo.
La nostra partenza è da Follina (TV), uno dei Borghi più belli d’Italia. Meritano una visita sia il borgo che la splendida Abbazia cistercense di Santa Maria. Saliamo in sella e dirigiamoci verso Cison di Valmarino. Poco prima svoltiamo a sinistra e imbocchiamo la strada per la Valmareno, ai piedi delle Prealpi Trevigiane. Arriviamo sulla via Corrin ammirando il vecchio mulino sulla sinistra mentre la iniziamo a salire.
La strada è un po’ accidentata ma percorribile, fate attenzione alle auto dei locali che scendono un po’ disinvolte!
Stretti tornanti (circa 13) con pendenza media 8% e punte al 14%, ci portano alla Falesia di Praderadego. La falesia è una costa rocciosa con pareti a picco, molto amata da chi fa arrampicate. Ci fermiamo ad ammirare la postazione di un cannone austroungarico della Prima Guerra Mondiale, recentemente ripulito e sistemato dagli Alpini del posto. Da qui il paesaggio sulla vallata sottostante è mozzafiato e nelle giornate più limpide si può scorgere il mare. Siamo nel valico di Praderadego (925 m s.l.m.). Da qui inizia la discesa verso la Valbelluna.
Questa strada ha una grande importanza storica. Alcuni archeologi pensano possa essere parte dell’antica via Claudia Augusta Altinate, completata per ordine dell’imperatore Claudio nel sec. I d.C.
Proseguiamo il nostro itinerario fino ad arrivare alla SP1 dove svolteremo a destra direzione Trichiana, Passo San Boldo. Poco prima di Ponte Valmaor c’è un indicazione per il bellissimo Castello di Zumelle ma la strada è sterrata. Per chi vuole raggiungerlo su strada asfaltata, meglio svoltare a sinistra al bivio della SP1 verso Mel, girare alla rotonda a sinistra verso Campo San Pietro, Tiago. Ci sono comunque indicazioni molto chiare nella segnaletica.
La SP635 ci porterà su uno dei passi più incredibili d’Italia: il famosissimo Passo San Boldo. Personalmente preferisco percorrerlo in salita ma ha il suo fascino anche in discesa. Fate sempre attenzione alle traiettorie in curva, ai ciclisti e alle auto.
Questa strada a 706 metri s.l.m. è stata costruita durante la Prima Guerra Mondiale dal genio militare Austriaco che nel 1918 grazie alla manodopera locale portò a termine questa magnifica strada in soli 100 giorni. Ci sono 6 gallerie e 18 tornanti.
Per capire la maestosità di questa strada, chiamata appunto “Strada dei 100 giorni”, ecco alcune informazioni:
Lunghezza totale della strada: 15 km;
Larghezza della strada: 5 metri
Larghezza della mulattiera originaria: 3 metri nei punti più ampi dal Passo a Trichiana;
Pendenza: 10% con punte massime del 12% tra il 3° e 4° tornante in galleria;
Raggio dei tornanti: 10 metri;
Differenza di dislivello tra entrata ed uscita tunnel: 5 – 6 metri.
Prima di arrivare al valico, vi consiglio di fare una sosta all’Osteria La Muda. Si tratta di una antica dogana che, nel 1428, venne data in gestione alle autorità del bellunese. Nel 1470 divenne un hospitia, ovvero una locanda per i viandanti. Con oltre mezzo millennio di storia la Muda di San Boldo è la più vecchia osteria del Veneto.
Proseguendo arriveremo alla SP4 e svoltando a destra termineremo il nostro itinerario da dove siamo partite: Follina.
Ti consiglio di vivere questo itinerario con calma, con il vero spirito slow ride, rispettando la montagna, i piccoli paesi e la sua gente.