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Sono stata una stupida ma non posso tornare indietro

24/07/2023
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Oggi vi voglio parlare di una chiacchierata che ho fatto con Martina che mi ha contattata via mail per raccontarmi la sua storia e per divulgarla.
Martina ha preso la patente della moto a 41 anni, aveva guidato solo il ciclomotore quando era alle superiori e non era particolarmente interessata alle moto. Poi qualcosa è cambiato quando ha incontrato il futuro marito e ha iniziato a fare da passeggera in moto:

All’inizio ero rigidissima, non vedevo nulla e il mio casco sbatteva ad ogni frenata e accelerata contro il casco di M. Era faticoso, aveva una supersportiva. Lui indossava una tuta in pelle ma io non avevo nemmeno una giacca. Mi diceva che non serviva comprare nulla, che bastavano un giubbino o una felpa, i jeans e le scarpe da ginnastica. Non mi sentivo in difetto, faceva caldo e io stavo bene.

Dopo qualche mese Martina si stanca di fare la passeggera e decide di fare la patente A e di prendersi una moto sua. M. le è stato vicino, insegnandole tutto e aiutandola anche economicamente.

Poche settimane dopo, con la patente in tasca e una Ducati Monster “vecchia ma affidabile” che ha chiamato Devil, la nostra miss percorre i suoi primi passi in montagna

Era tutto stupendo. Mi sentivo come Wonder Woman anche se i tornanti non li sapevo proprio fare e andavo davvero lentissima! In un giro con gli amici sono rimasta indietro, nonostante ce l’avessi metta tutta. Arrivo in cima al passo che loro stanno già bevendo il caffè. Hanno riso chiamandomi “lumachina” in modo bonario ma è stato come un pugno sullo stomaco. Ci sono rimasta davvero malissimo. Così ho deciso di fare un corso di guida sicura come in tante avete consigliato ma M. stavolta non era d’accordo. Diceva che i corsi erano inutili e che servivano solo a spillare i soldi. Che ci avrebbe pensato lui a insegnarmi…peccato non avesse pazienza.
Nel frattempo ci siamo sposati, io ho trovato un lavoro in un’impresa di pulizie. Non guadagnavo tanto ma cercavo di mettere via qualcosa per la mia passione. A luglio per il mio compleanno mi sono comprata un bel casco AGV, bianco. Il prossimo passo sarebbe stato prendere una giacca, poi un paraschiena e fare un corso.

Ad agosto succede il disastro.

Dopo una discussione molto accesa con M. ho deciso di uscire in moto e di andare da sola verso i monti. La moto è sempre stata la mia cura, mi ha sempre fatto star bene ma quel giorno non la “sentivo”, era burbera e difficile. Faceva caldo, sentivo il vento sulla pelle. Forse ho chiuso gli occhi per un istante, non so.
Fatto sta che ho preso male una curva, ero veloce e la moto non ha tenuto la strada sbalzandomi sull’asfalto.
L’ambulanza è arrivata in pochissimo. Avevo abrasioni su gambe, mani, braccia. Sangue ovunque. Un frattura esposta della tibia. Un trauma cranico. Devil era distrutta e irrecuperabile. Ho pianto tanto, quello lo ricordo.

Da allora non ho più ripreso la moto. Sono passati tre anni. Leggo tutti i vostri post nella community di MissBiker, i vostri bellissimi articoli e sogno di ritrovare le forze e il coraggio di ritornare in sella.
M. nel frattempo se n’è andato. Non ha retto le mie crisi o forse non era semplicemente la persona giusta. Mi guardo le cicatrici sulle mani, cicatrici che non andranno più via e che mi ricordano ogni giorno la mia stupidità.

E’ facile dire adesso che avrei dovuto comprare l’abbigliamento giusto. Non voglio essere patetica e “dare lezioni” a chi legge. Ma io quella lezione l’ho imparata sulla mia pelle. Spero la mia storia possa servire a qualcuna. Abbigliamento protettivo sempre, anche col caldo. E fate un corso di guida sicura. Se potessi tornare indietro queste due cose le farei subito senza dare retta a chi diceva di volermi bene.

Ci vorrà ancora un po’ ma aspettatemi ragazze, tornerò in sella.

Martina

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