La Women’s European Cup si sta dimostrando una competizione molto interessante sia per gli spettatori che per gli addetti al settore. Una delle pilote che sta dimostrando tutto il suo talento è Sara Cabrini. Conosciamola meglio in questa intervista in esclusiva per MissBiker.com.
Ciao Sara, grazie per aver accettato di essere intervistata.
Iniziamo con una domanda di rito: Come hai iniziato ad appassionarti al mondo del motociclismo?
Tutto è nato in modo spontaneo, nessuno mi ha mai spinto verso questo sport, anzi!
Quando avevo più o meno 4-5 anni guardavo le gare del motomondiale in tv insieme a mio babbo e da fin da subito ho iniziato a dire che anche io da grande sarei voluta diventare un pilota, ma lui mi ripeteva sempre che quelle moto erano per i grandi e che io ero troppo piccola. Insomma, capii che lui non avrebbe voluto farmi correre. Per mia fortuna, e per sua sfortuna, nel 2008 il mio babbo vinse una minimoto cinese ad una lotteria di un piccolo bar di Firenze e nel Natale dello stesso anno me la face trovare sotto l’albero. Quando decise di farmi questo regalo pensava che il mio interesse sarebbe durato non più di due mesi…ma evidentemente pensava male!
Hai gareggiato nel tuo primo campionato a 12 anni e hai dimostrato già da subito il tuo talento. Cosa ricordi di quelle prime esperienze?
Nel 2009 ho partecipato al mio primo campionato toscano di minimoto arrivando seconda. Delle prime gare mi ricordo che ero molto felice ed emozionata, ma allo stesso tempo mi sembrava di fare una cosa estremamente naturale, più o meno come pettinare le bambole, perché – ogni tanto – giocavo anche con quelle!
Già dalle prime gare mi sentivo contenta e soddisfatta di poter competere con bambini della mia età, battendo qualche maschietto, e di sentire quell’“ansietta” prima di ogni partenza, sensazione che provo ancora oggi.
Sei stata campionessa nel Dodici Pollici Italian Cup, raccontaci come hai vissuto questa avventura e le bagarre con gli altri piloti.
Il Dodici Pollici Italian Cup è un campionato molto bello e pieno di piloti veloci. Nel 2015, il mio primo anno in questo campionato, non sapevo cosa aspettarmi perché non conoscevo l’ambiente e nessuno dei miei avversari. Nonostante questo, sono riuscita a ottenere ottimi risultati e vincere il campionato.
La vittoria che però mi ha dato più soddisfazione nel Dodici Pollici è stata nel 2017, quando ho corso con una moto meno potente riuscendo a battagliare ogni gara con un pilota che attualmente gareggia nel Mondiale Supersport 300. In quell’anno, riuscire a vincere contro di lui è stata la soddisfazione più grande e mi ha aiutato a migliorarmi come pilota.
Nel 2018 hai subito un brutto infortunio alla spalla ma con tanta tenacia ti sei ripresa velocemente. Come ti sei infortunata e come hai vissuto quei momenti?
Purtroppo, il motociclismo è uno sport molto bello ma anche pericoloso e cadere fa parte del gioco.
Nell’estate 2018, durante dei test, sono caduta provocandomi la lussazione della spalla e la frattura del tallone. È stato un highside, una caduta molto comune fra i piloti, nella quale la gomma posteriore ha perso aderenza lanciandomi in aria. Nell’atterrare ho fatto la frittata.
Quando mi sono rialzata ho capito subito che qualcosa non tornava perché non riuscivo a muovere il braccio e, nonostante il dolore, mi sono seduta aspettando i soccorsi.
Ovviamente sono momenti brutti che possono accadere, ma il momento peggiore è stato quando i medici mi hanno detto che avrebbero dovuto tagliare la tuta per toglierla.
Raccontaci come hai intrapreso la collaborazione con PMT per lo sviluppo di pneumatici. In cosa consiste?
La collaborazione con PMT Tyres è nata nel corso degli anni. Inizialmente, più o meno nel 2014, era Gianluca Bandini, il collaudatore per l’azienda e lui mi portava con sé durante i test facendo provare anche a me gli pneumatici che doveva testare. Tutto partì come un gioco, ma con il passare degli anni assistendo ai vari test e avendo anche io la possibilità di provare diverse tipologie di gomme, ho iniziato ad aumentare la mia esperienza come collaudatrice fino a quando ho preso il suo posto a 360°!
Tranquilli, nonostante gli abbia “rubato” il lavoro, mi vuole ancora bene ed è fiero del mio percorso!
Hai dei piloti che ami o che stimi particolarmente? E delle pilote?
Personalmente, stimo tutti coloro che hanno la mia stessa passione, tra i più forti mi piace la capacità di adattarsi a qualsiasi situazione che ha Marquez e la tenacia di Valentino Rossi. Tra le pilote stimo molto Ana Carrasco, poiché è riuscita a vincere in un mondiale gareggiando contro tutti uomini.
Parliamo della Women’s European Cup. Nelle prime due gare hai ottenuto un buon posizionamento (5a in gara 1 e 4a in gara 2). Che difficoltà hai incontrato in questi primi round?
Nelle prime due gare di campionato sono riuscita ad ottenere due risultati positivi grazie al lavoro di tutto il mio team ALS Power, che mi ha guidata in questa mia prima esperienza sulle ruote alte. La difficoltà maggiore che ho riscontrato in queste prime gare è l’adattamento alla velocità di queste moto e alla capacità di sfruttare tutto lo spazio che offrono queste piste grandi. Sono punti sui quali devo sicuramente migliorare acquisendo esperienza gara dopo gara.
Quali sono i tuoi obiettivi per il 2021 e quale invece il tuo sogno nel cassetto?
Il mio obiettivo per il 2021 è quello di migliorare gara dopo gara, riuscendo a stare sempre più vicina alle più veloci e cercando di imparare da loro. Mi piacerebbe riuscire a battagliare con loro in gara e giocarmi le posizioni di vertice, anche se riconosco che le prime sono molto forti.
Il mio sogno nel cassetto è quello di poter continuare a correre anche dopo questo anno, puntando, perché no, anche alla vittoria!
Oltre al motociclismo, che altre passioni hai?
Oltre alle moto, la mia seconda grande passione è l’equitazione. In questo ambito sono però completamente al di fuori delle competizioni, infatti amo andare a fare trekking a cavallo in mezzo alla natura e ai boschi, nel silenzio più totale. Posso dire di avere due lati molto diversi tra loro, che però mi servono per trovare il giusto equilibrio.
C’è qualcuno che vuoi ringraziare e che ti è stato vicino durante la tua carriera?
Una persona che non smetterò mai di ringraziare è sicuramente il mio meccanico Gianluca Bandini che mi ha permesso, non solo di iniziare la collaborazione con PMT Tyres – azienda che mi ha supportato molto e ha sempre creduto in me – ma anche di poter continuare a correre nel corso degli anni. Un’altra persona importante è Giulio Palumbo, il mio attuale sponsor di ALS Power, che quest’anno mi ha dato questa grande opportunità di poter correre con le ruote alte e di gareggiare in circuiti che prima vedevo solo alla PlayStation!
Che messaggio vuoi dare alle ragazze che vogliono intraprendere la strada della competizione motociclistica?
Che più siamo e meglio è e che non si devono far frenare da coloro che non credono che il motociclismo possa essere uno sport anche per noi donne, perché credo che anche noi possiamo farci valere all’interno di questo mondo.