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La storia di Susanne Koerner e di quei pazzi 2000 km

29/07/2023
Christina Chiofalo
Pubblicato in: ,

Il motociclismo è stato fortemente dominato dagli uomini fin dall’inizio, ma le donne con la passione per le moto ci sono sempre state. Purtroppo, ancora oggi se ne parla poco, eppure in ogni categoria a due ruote troviamo delle super donne. Potremmo pensare ad Ana Carasco, pilota spagnola e vincitrice del Campionato mondiale Supersport 300, a Laia Sanz pilota del fuoristrada e della Dakar, oppure la campionessa britannica del trial Emma Bristow. Queste sono solamente alcune tra quelle che potrei citare e che spontaneamente mi vengono in mente, forse perché sono tra quelle che io tanto ammiro. E poi ci sono le moto viaggiatrici! Forse un po’ meno “famose” ma ugualmente iconiche. Per esempio, Elspeth Beard, lei è una delle prime donne che ha fatto il giro del mondo in solitaria negli anni 80 con una BMW. (Tra l’altro avrò la possibilità di conoscerla al moto incontro di MissBiker a settembre 2023 e non vedo l’ora!) Sono certa che ogni nazione del mondo avrà “un’eroina” in moto, che sia per un viaggio in solitaria oppure una gara vinta, e considerando le mie radici siculo-tedesche, ho voluto fare una ricerca in Germania. Così ho trovato non un’icona, ma un vero pezzo di storia: Susanne Koerner

LA DONNA CHE NEL 1927 PERCORSE 2000 KM CON 250cc

Susanne Koerner fu una giovane donna tedesca diventata nota per aver percorso da sola agli inizi di dicembre del 1927, quindi in pieno inverno, 2000 km in moto. Un viaggio a lunga distanza da Berlino a Birmingham effettuato in sei giorni. Stiamo parlando non solo di quasi cento anni fa, ma della (probabilmente) prima donna ad aver affrontato una così dura impresa nel motociclismo! Ad oggi questo tragitto non è nulla di spettacolare, ma in quell’epoca con: strade decisamente peggiori, una motocicletta che certamente non rispecchia quelle di oggi, e l’assenza di sistemi di navigazione, è stato un viaggio molto difficile. Questa sua avventura aveva infatti attirato grande attenzione sia sulla stampa nazionale che in quella internazionale.

DAL DIARIO DI VIAGGIO DI SUSANNE KOERNER

“È lunga la strada da Berlino-Birmingham attraversando cinque paesi in inverno, con il brutto tempo e senza accompagnatore. Sarà difficile per una signora, anche se ben allenata e con molta esperienza.” Mi dissero così gli impiegati della motorizzazione mentre approvavano il mio progetto. Conclusa tutta la parte burocratica, con i documenti necessari ed ottimamente equipaggiata, lasciai ogni dubbio da parte ed alle 9 del mattino del 1° dicembre 1927 mi misi in sella alla mia “Avus” (il nome che aveva dato alla sua motocicletta) e partii per il mio lungo viaggio. 

Giorno 1.

Una leggera nebbiolina e freddo. Fotografi che mi circondano e scattano fotografie mentre faccio rifornimento. Gli appassionati di moto ed i rappresentanti del club si riunirono intorno a me e mi augurarono “in bocca al lupo”.  Accesi la moto e mi misi in marcia verso la mia strada in solitaria. Dopo aver fatto una breve prima tappa a Potsdam, mi avviai lungo la strada militare per Magdeburgo, che permetteva un’andatura veloce sui suoi lunghi rettilinei. La moto macinava chilometri e nel primo pomeriggio ero già in direzione Hannover. Le condizioni delle strade erano buone anche se abbastanza trafficate dalle carrozze. Per trovare la direzione giusta ho dovuto usare la moto come scala per arrivare al cartello ed illuminarlo con la torcia. 

Giorno 2.

Strade dissestate, e pendenze insidiose. Il viaggio di oggi prevede Hannover – Paderborn – Düsseldorf. Il meteo non è dei migliori tra un misto pioggia e neve, e con il vento che mi spinge di lato. Il bellissimo panorama con vista sulle montagne innevate è poco visibile, ma tanto sono troppo impegnata ad affrontare i ripidi tornanti senza avvicinarmi troppo al pendio.

La pioggia sferzava sempre più forte sui miei vestiti foderati di gomma, e lo sporco cominciava ad incrostarsi; anche il vento è diventato notevolmente più forte. Eppure, ho raggiunto Paderborn in breve tempo ed in ottimo stato, proseguendo così il viaggio attraverso la zona industriale. Il traffico tra i paeselli da attraversare ha rallentato l’andatura. Quando entravo nei paesi le persone mi guardavano, e quando riconoscevano che dentro a quei vestiti sporchi di fango c’era una ragazza, lo stupore era infinito.

Giorno 3.

Solito controllo di routine alla moto ed agli pneumatici per poi mettermi in strada in direzione Rheinlad fino ad Aachen, oltrepassando il confine olandese Vaals. Nonostante la forte pioggia, le strade di Maastricht erano meravigliose. Circondate da enormi prati che nonostante la stagione erano ancora verdi. Verso mezzogiorno arrivai al confine col Belgio, Mouland. Qui mi trattennero circa tre ore, il che mi fece arrivare col buio e con le ultime gocce di benzina a Liegi. All’uscita della città iniziò la famosa salita senza fine. C’erano binari del tram, uno accanto all’altro e ricoperti di carbone e chiazze di sabbia. Doverli evitare sotto la pioggia e senza cadere, fu abbastanza snervante. Soprattutto perché era buio pesto. Ma ogni fatica fu dimenticata quando apparvero in lontananza le luci colorate delle pubblicità di Bruxelles. Erano le 19:40 e guidare dopo il tramonto in un paese straniero con regole del traffico sconosciute non è stato facile. 

Gli ultimi giorni e l’arrivo

Al quinto giorno Susanne arrivò in tempo al traghetto, dove a bordo trovò un articolo di giornale con una sua foto scattata alla partenza del suo viaggio. Racconta quanto fu strano vedersi in prima pagina, ed appena sbarcata in Inghilterra venne accolta da spettatori e giornalisti. Motivata dalla vicinanza della meta, il sesto giorno senza paura del traffico caotico di Londra, affrontò la sfida finale a pochi chilometri dal traguardo: la temuta nebbia inglese. “Densa come un batuffolo di cotone, un muro bianco che nascondeva anche le macchine rischiando di urtarle” è così che la descrive nel suo diario di viaggio. Tuttavia, Susanne Koerner arrivò a destinazione senza incidenti, sana e salva. Conquistò in tal modo il suo posto nella fila dei pionieri della motocicletta. L’obbiettivo di Susanne, quello di raggiungere per le vacanze di Natale il cuore dell’industria motociclistica britannica, fu comunque supportato dalla casa degli pneumatici Continental e da numerosi club automobilistici.

La motocicletta di Susanne era una Dunelt modello K Lightweight, bicilindrica da 250cc, 2,49 hp. Dunelt Motorcycle è stata una casa motociclistica britannica con sede a Sheffield. L’azienda è stata fondata nel 1919 da due produttori di acciaio e ingegneri, Dunford ed Elliott. “Dunelt” è infatti una combinazione dei loro nomi. Una motocicletta Dunelt fu la prima ad attraversare il deserto dal Cairo a Siwa e nel 1924. E dopo aver avuto successo con il modello K nelle corse, Dunelt sperava anche di aumentare le vendite alle donne motocicliste! E stiamo parlando degli anni ’20! Direi che l’avventura di Susanne Koerner sia involontariamente stata un’ottima pubblicità per loro.

Christina Chiofalo

rivista interna di Continental – 1927

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