In questi ultimi anni il fascino dei veicoli che si avvicinano a compiere vent’anni, che siano a due o a quattro ruote (o più, a volte) attira sempre più appassionati. Il valore di auto e moto ventennali, o quasi, sul mercato dell’usato è sempre più alto. Chi ha in garage uno di questi gioiellini più che maggiorenni ha spesso sottomano un capitale che può crescere stagione dopo stagione. Già prima del periodo della pandemia, che ha costretto tutti a rivedere le abitudini quotidiane, il valore dell’usato era aumentato; ora le quotazioni si susseguono. Questi veicoli sono stati battezzati con un nome ben preciso: Youngtimer. Questo termine era stato inizialmente coniato per le auto, ma viene usato ora anche per le moto.
La domanda quindi è: vale la pena portare avanti le procedure per l’iscrizione ASI? A livello economico, è conveniente? Il mezzo iscritto aumenta il suo valore? Andiamo con ordine per capire come si procede.
Cosa serve per iscrivere una moto ASI?
Per spiegarvi nel miglior modo possibile la cosa, vi riporto la mia esperienza diretta. Quando ho acquistato le mie moto, nel 2014 una e nel 2017 l’altra, non pensavo minimamente all’iscrizione ASI. Avevo troppo impegno nel gestire tutte le indicazioni, non richieste, di coloro che mi dicevano che avevo portato a casa due ferri vecchi e che avevo malamente sprecato i miei soldi.
A parte gli aneddoti poco simpatici, i tempi non erano ancora maturi per pensare all’iscrizione visto che, come la maggior parte di voi sa, si procede quando il veicolo in questione compie 20 anni. I lavori da fare sulle moto avevano la precedenza, a quel tempo, e mi sono dedicata a quelli.
Nel 2022, però, si festeggiava il primo compleanno importante: la Ducati 999, prima serie, nel mio caso, vedeva data di prima immatricolazione nell’ottobre del 2002. Dopo essermi assicurata di aver portato la moto nella sua versione più fedele possibile all’originale, ho scelto di mettermi in contatto con una persona che si occupa di questo tipo di pratiche in uno dei club affiliati ASI. Questo contatto l’ho trovato in maniera puramente casuale su Facebook e ne ho subito fatto tesoro. Di nuovo ho avuto la conferma che, se usati in modo corretto, i social sono una fonte inesauribile di informazioni utili. Perché ho subito usato questo contatto? Perché la leggenda metropolitana che avevo sentito ripetere all’infinito è che la pratica per l’iscrizione ASI è lunghissima, richiede un sacco di tempo da parte del proprietario, costosa, eccetera…in definitiva, un trauma. Sfatiamo un mito: non è assolutamente così!
Foto e documenti
Si comincia mettendosi in contatto con un club affiliato ASI. In Italia sono ben 260 e, per farvi un esempio pratico, nella sola provincia di Rovigo, zona di riferimento a cui mi sono rivolta io, ce ne sono 3. Non è difficile, quindi, trovare l’aggancio giusto. Si procede poi con l’inviare al club, in cui sicuramente ci sarà una persona responsabile di questo tipo di pratiche, foto di documenti personali del proprietario del mezzo e foto del veicolo, libretto, numero di telaio, codice motore, eccetera. Anche in questo caso, nessun patema d’animo: non serve un fotografo professionista per le immagini, né location particolari o altre procedure strane. È tutto molto semplice e, se avete un qualsiasi dubbio sul come, o dove, scattare la foto, potete rivolgervi sempre alla persona di riferimento. Una volta che vi ha confermato che le immagini sono nitide ed è tutto ben visibile, si potrà continuare con la pratica.
Pratica e costi
Nel momento in cui la vostra pratica viene portata avanti dal club affiliato, vi sarà richiesto il pagamento delle spese d’ufficio per la gestione vera e propria dei vostri documenti e il passaggio di tutto a ASI. Nel mio caso ho versato con un bonifico 160,00 €.
I tempi, per mezzi comuni e conosciuti, non sono lunghi. Trattandosi della mia Ducati 999, ho dovuto attendere un po’ di più: forse per il fatto che i primi modelli erano stati messi sul mercato nel 2002, quindi si trattava dei primi ventennali in arrivo, o perché si vede a quel modello in particolare come una moto molto sportiva e adatta alla pista e alle competizioni, quindi occorreva controllare che non ci fossero state modifiche al mezzo.
Nel frattempo io mi tenevo sempre in contatto con il club, via Whatsapp, per sapere come andavano le cose. Nel momento in cui da ASI è arrivata la conferma della pratica, ho ricevuto la lettera cartacea con il bollettino postale da pagare per la quota associativa annuale ASI. Il totale era 100,00 €. Quando la mia pratica è arrivata al club, mi hanno subito inviato le foto delle varie pagine, per darmi l’ok. Tutto è arrivato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno e con mia grande sorpresa, e tanta emozione, proprio il 14 febbraio scorso, giorno di San Valentino.
Ragazze, se non è amore questo…!
Tutti i fogli compilati, firmati e timbrati sono conservati con i documenti per la moto e, nel momento in cui ho attivato l’assicurazione della 999, ho fatto presente la cosa e mi è stata girata la quotazione rivista dedicata ai veicoli storici. Nel caso specifico ho risparmiato 90,00 €. Poco tempo dopo ho ricevuto via posta anche la tessera ASI.
Quindi, ne vale la pena?
Da quando ho iniziato la procedura per la pratica, ho pensato subito, di scriverne poi un articolo da condividere con voi. Perché? Prima di tutto perché vedo che ci sono sempre più mezzi che sono prossimi, o hanno compiuto vent’anni, anche in mano alle ragazze. In secondo luogo perché mi era stato perentoriamente detto che non ne valeva assolutamente la pena, né a livello di valore del mezzo, né a livello economico. Questo, invece, non è vero.
Il bollo moto ha uno sconto del 50%, a cui va aggiunto un ulteriore sconto introdotto dalla Ragione Veneto, e, come indicato prima, ho avuto una polizza diversa per l’assicurazione.
ASI, che ricordo significa, Automoto Club Storico Italiano, è un club ufficiale che lavora direttamente con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, permette di dare un valore aggiunto al vostro veicolo, sia che voi decidiate di venderlo, sia che resti con voi. Bolli e assicurazioni sono dedicati ed è possibile usare il mezzo ASI senza alcun vincolo o limitazione. Nel momento in cui dovesse verificarsi un incidente, l’iscrizione ASI indica che il veicolo va ripristinato al suo stato originale. Se una singola persona sia in possesso di più moto iscritte, la quota annuale, di cui una parte va al club di riferimento e una parte ad ASI, si riduce.
Personalmente, visto il valore enorme che hanno le mie moto per me, non ho mai avuto dubbi sull’iscrizione: era un mio obiettivo, un mettere nero su bianco l’acquisto, la manutenzione, il ripristino, la cura, portati avanti in vari anni. A breve, infatti, anche la sorella minore, Monster, compirà vent’anni e anche lei avrà la sua iscrizione.
Maggiori informazioni: ASI
Sabrina Godalli
Copyright MissBiker 2023