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Anne-France Dautheville: libera come il vento

18/07/2023
Lisa Di Blas
Pubblicato in: ,

Anne-france Dautheville è stata la prima donna francese a viaggiare intorno al mondo a bordo di una moto. Di certo non potevamo non fare qualche domanda a questa giornalista e scrittrice così determinata e risoluta. Qui la sua intervista in esclusiva per missbiker.

Come si è avvicinata al mondo delle moto e quale è stata la sua prima moto?

Tutto è iniziato nel maggio del ’68: a parigi gli scioperi mi costringevano a camminare molto; non appena tornò la pace, mi comprai una honda cb 50 – non avevo la patente – e a settembre, per le vacanze, andai fino al mediterraneo, a 70 km/h sulle discese e con il vento tra i capelli. E quello si può dire che fu l’inizio della fine!

Da dove arrivò l’ispirazione per il suo giro del mondo in moto?

Avevo lasciato il mio lavoro di copywriter pubblicitaria, viaggiare/scrivere era un sogno, dovevano prendermi sul serio.

Australia, brasile, afghanistan… quale paese ha segnato maggiormente la sua esperienza di motociclista?

L’esperienza di motociclista non era il mio obiettivo. Volevo solo vedere il mondo e godermi il viaggio. Tre paesi in particolare mi hanno colpito per la loro bellezza e la gente: l’afghanistan, il perù e l’australia.

Qual è stata la reazione delle persone all’epoca vedendo una donna (e per giunta molto molto bella!) viaggiare da sola in moto?
Ero come la tv a colori! Venivano da me, si stupivano, ridevano, eravamo tutti felici, insieme a misurare l’abisso che ci separava e nonostante ciò scambiavamo curiosità, risate, gentilezza. Detto questo, non ero assolutamente bella, troppo magra in oriente, gli occhi troppo chiari in america del sud, ecc. E comunque, non c’era posto per la seduzione nei miei viaggi.

Come si decide di lasciare la strada facile, la vita tranquilla, un buon lavoro… per fare ciò che si ama di più? E come ci si sente quando si scopre il significato della libertà?

Beh, a dire il vero avevo proprio una vita molto confortevole e interessante; ma pian piano, mi resi conto che dedicarmi nel lavoro a lavatrici, creme di bellezza, salami, in sostanza a una serie di prodotti da lanciare non faceva più per me… a un certo punto ho avuto la certezza che stavo pagando troppo caro il mio denaro. La mia vita non aveva più senso e non volevo che il denaro influenzasse le mie scelte.

Viaggio in solitaria: può citare tre cose da portare e tre cose da lasciare indietro (possono essere anche emozioni)?
Curiosità, prudenza, fiducia. Un libro noioso e pesante che duri tutto il viaggio. Un manuale di meccanica per la moto. Del trucco per sollevare il morale.

Qual è l’aiuto più prezioso al quale affidarsi in caso di difficoltà durante un viaggio in solitaria?
La gentilezza delle persone che ti aiutano.

Qual è stata l’esperienza più intensa durante i suoi viaggi?
Ce ne sono state 500.000! Ma soprattutto, quel tardo pomeriggio in afghanistan, quando seduta da sola sulla cima del buddha di bamiyan, vidi il sole scendere lentamente su quella valle magica; credo di non aver mai provato una pace così profonda.

Spesso un viaggio in solitaria è un’opportunità per scoprirsi. Qual è la lezione più importante che il motociclismo le ha insegnato e cosa ha scoperto su se stessa?
Che l’ostinazione è una qualità eccellente: si cade, si riparte. Piove, si continua, ecc. E che si può abbandonare un progetto quando diventa impossibile o irragionevole senza perdere la propria anima.

Com’è cambiato il mondo dagli anni ’70-’80 per una donna che vuole intraprendere un viaggio in solitaria oggi? È meglio ora o prima?
Adoro la canzone “c’était mieux après” (“era meglio prima”)! Spesso mi è stato detto che ci sono siti disgustosi su internet che diffondono immagini terribili delle europee e che ci sono persone così stupide da credere che tutte le ragazze si comportino come nei film porno. Ai miei tempi, questo non esisteva. E forse il mondo era più felice…

Ricordi che emozionano per tutta la vita: può nominare il luogo più straordinario che ha visitato in moto e un personaggio indimenticabile che ha incontrato durante i tuoi viaggi?
Vi ho parlato della valle di bamiyan, poi c’è stato ochre pits, una stretta rocciosa dai colori incredibili nel centro dell’australia, e poi un tramonto una sera sull’altopiano del causse de larzac, o la salita al col de vizzavone in corsica sotto la neve, e poi il sole che mi aspettava sulla costa. Non c’è stato un personaggio, ce ne sono stati decine, gentili o appassionanti, divertenti, duri o tutte queste cose insieme.

Per lei, la moto è quindi un’esperienza fisica, spirituale o emotiva?
Tutte e tre! Il corpo reagisce a tutto ciò che la strada offre: i profumi, la freschezza e la dolcezza dell’aria, le vibrazioni sulle braccia… le gioie, le meraviglie e i disagi quando il tempo è brutto. E poi anche quella sensazione magica quando la strada è monotona e il tempo non esiste più.

Infine, potrebbe dare un consiglio alle donne della comunità di missbiker che vogliono intraprendere un viaggio in solitaria?
Assolutamente no: il mondo è cambiato, anche gli esseri umani e le moto ancora di più. Ho la saggezza dei dinosauri, non è più attuale da molto, molto tempo!

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