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Autovelox: 5 cose che (forse) non sai sui rilevatori di velocità

13/06/2023
Lisa Cavalli
Pubblicato in: ,

I tanto temuti autovelox sono ormai ovunque sulle nostre strade e dovrebbero servire per far rallentare la circolazione e limitare incidenti. Alcune ricerche però hanno scoperto che possono essere anche pericolosi. 

Prima di tutto vediamo che tipi di rilevatori di velocità esistono.

1. Autovelox, telelaser, Photored, SICVE, Velo Ok

Tutti sono dispositivi elettronici per il controllo della velocità.
L’ Autovelox misura l’intervallo di tempo necessario ad un veicolo per transitare davanti all’apparato su cui sono posizionati due sensori. Questo intervallo si traduce nell’indicazione della velocità del veicolo, espressa in Km/h. Può essere fisso, montato su cavalletto, installato lungo la fiancata sinistra di un’auto delle forze dell’ordine oppure montato in postazione fissa a bordo strada (Autobox).
Se un veicolo supera la velocità limite impostata nell’autovelox, allora viene scattata la fotografia della sua targa posteriore. Possono essere a fotocellule o a video, in questi ultimi vengono collocati i Sorpassometri che, installati in posizione più elevata rispetto al manto stradale, rilevano le infrazioni in fase di sorpasso.

Il Telelaser è uno strumento che grazie all’effetto Doppler (rifrazione e riflessione di onde) contro un ostacolo in movimento, consente di misurarne la velocità. Questa “pistola” può essere tenuta dall’operatore oppure può essere collocata su un piedistallo.

Come i Telelaser, i Photored sono i dispositivi usati per accertare le infrazioni al semaforo. T-red, Vista-red e FTR sono quelli più noti per accertare il passaggio con il rosso.

Il SICVE è il sistema comunemente noto come tutor. Lo troviamo su autostrade e strade a scorrimento veloce e tiene traccia della velocità media dei veicoli sulla tratta.

I Velo Ok sono dei contenitori di colore arancione o blu posizionati sulle strade cittadine a rischio. Al loro interno possono essere inseriti, a rotazione, degli strumenti di rilevazione, in modo da far ridurre la velocità.

Al di là di tali differenze tutti gli strumenti devono essere omologati e segnalati con un apposito segnale 250 metri prima (150 metri sulle strade extraurbane secondarie).

2. Quanto è il raggio d’azione di un autovelox?

Dipende sempre dal tipo di dispositivo e dalle condizioni meteo ma può rilevare la velocità di un veicolo fino a 500 metri di distanza. La tolleranza è determinata dal Codice della Strada e concede piccoli sforamenti: la tolleranza di un autovelox è del 5%, e 5 km/h al massimo.
La Cassazione con ordinanza 3698/2019, ha stabilito che basta 1 km/h oltre il limite perché scatti la sanzione per eccesso di velocità. Non c’è modo di sapere anticipatamente se è stata presa una multa, in caso affermativo verrà recapitata entro 90 giorni dall’infrazione.

3. Il Photored (o T-Red) segnala se si passa col giallo?

La risposta è SI! La legge vieta di passare col semaforo giallo.

È prevista una sola eccezione: se la luce diventa da verde a gialla quando ormai si è così prossimi allo stop da non potersi ormai più fermare: in tal caso, è consentito attraversare l’incrocio, purché lo si faccia nel più breve tempo possibile.

La multa prevista per chi passa col semaforo giallo è la stessa per chi passa col semaforo rosso: 167 € (222 € se l’infrazione viene commessa tra le 22 e le 7 del mattino successivo). Oltre alla multa è prevista la decurtazione di sei punti sulla patente.

4. Quali sono i due Autovelox più odiati d’Italia?

Il primo si trova sulle Dolomiti e più precisamente a Colle Santa Lucia, sul Passo Giau. Nel 2021 ha raccolto esattamente 552.367 € in multe! Meglio godersi il bellissimo panorama con molta calma!

Un altro autovelox balzato alle cronache e definito “killer”, si trova sulla strada costiera Gardesana, lungo la sponda veneta del lago di Garda, nel comune di Torri del Benaco, in provincia di Verona. Ha una media di 150/200 contravvenzioni al giorno. Attenzione quindi a non superare i 50 km/h.

5. Gli autovelox sono pericolosi?

Secondo una ricerca di LexisNexis sembrerebbe di sì.

Circa l’80% di tutti gli autovelox del Regno Unito che abbiamo esaminato presentava un’attività di frenata brusca pericolosa che si verificava entro 50 metri dall’autovelox. Il numero di automobilisti che frenano improvvisamente è, in media, sei volte più alto in corrispondenza delle postazioni fisse degli autovelox.
La ricerca ha rilevato inoltre che, nei casi peggiori, l’incidenza delle frenate brusche in prossimità degli autovelox era 11 volte superiore alla norma.

Anche se i dispositivi elettronici di monitoraggio della velocità possono dissuadere dal superare i limiti, nessuna telecamera dissuaderà gli automobilisti dai comportamenti che spesso causano gli incidenti: disattenzione, sorpassi pericolosi, code, invasione di corsie, rabbia stradale, messaggi o telefonate durante la guida. Solo gli agenti del traffico possono farlo ma quanto spesso si vedono sulle strade?

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