Nella Prefettura di Iwate, più di altri luoghi, il numero elevato di suicidi di donne, è del tutto normalizzato. La cultura militare detta
guntai, presente lì, favorisce l’isolamento e le disuguaglianze, al punto tale da indurre le donne, a togliersi la vita.
Saputo ciò, ho desiderato misurare il benessere delle donne in quei territori, ma anche nel resto del mondo. Conoscere come in condizione di contrasto sociale e solitudine interiore, le altre affrontano la vita, è diventato l’obiettivo di Yellow Horse Evolution Project.
Così il 27 giugno 2018, in nome di questo progetto, in solitaria con la mia moto Yamaha MT07, parto da Napoli, la città dove vivo e lavoro in Italia, per raggiungere Morioka, città a nord del Giappone.
La città di partenza e quella di arrivo, oltre ad avere lo stesso riferimento morfologico di origine vulcanica, il Vesuvio a Napoli e il Monte Iwate a Morioka, rappresentano gli antipodi di due estremi culturali. In 118 giorni di viaggio, intervisto 58 donne nei 13 paesi attraversati e sosto in 59 città, dove, in alcune delle quali, svolgo delle presentazioni ufficiali. Una volta in viaggio, da Napoli, attraverso l’Italia e proseguo in Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, e Serbia in luglio. Invitata a Kikinda, per 23 giorni partecipo al simposio di scultura monumentale in terracotta al centro Terra. Ad agosto attraverso l’Ungheria, l’Ucraina, la Russia e il Kazakistan. A settembre Mongolia e Cina. Ad ottobre Corea del Sud e Giappone, fino a Morioka.
In quei giorni di viaggio, analizzo vari aspetti sociali degli abitanti, e dei luoghi, ma soprattutto evolvono nuove consapevolezze, necessarie e utili alla mia crescita personale. le donne intervistate lungo la traversata, motivano il viaggio, la lotta, ma soprattutto la resistenza. Tutte, con le proprie storie, con la lingua anche diversa dalla mia, raccontano del perché non cedono all’oblio, e continuano a credere, ad un potere interiore, che mai viene messo in discussione dalle interferenze esteriori.Le donne incontrate, sono scelte in base alla conoscenza dei territori in cui operano e vivono, per meglio analizzare il senso profondo delle lotte che portano avanti, e generare uno status d’ispirazione, nelle altre. Documentando le loro vite, avrei potuto raccontare il difficile cammino delle donne, e la reale situazione vissuta nei paesi tra Oriente e Occidente. L’excursus narrativo apre il percorso di lettura dando voce a chi ha creduto al progetto con il proprio sostegno, e reso tangibile l’esperienza. Se il primo capitolo si pronuncia formalmente al supporto e ne narra il valore, il secondo viene ricordato per la preziosa generosità di un dono offerto, di una condivisione data, al fine di ampliare la collezione da viaggio e ancorare emozioni agli incontri e alle persone. Prima di entrare nel vivo delle storie, si leggono, le emozioni provate e le prassi di preparazione, alla base dell’impresa, nell’alfabeto di viaggio. Nessuna nuova azione, può essere generata in maniera funzionale, senza la gestione delle emozioni. Qui si raccontano, quelle vissute durante la traversata e il come ho provato a ca- librarle secondo le interferenze interne ed esterne che arrivavano. Seguono le impressioni a caldo che raccontano le vibrazioni energetiche dei luoghi e della socialità del momento esatto vissuto. Ho raccontato, cosa i miei occhi scorgevano in queste nuove geografie e come le prassi sociali si presentavano, mentre mi relazionavo alla burocrazia locale e agli autoctoni del posto. Qui le sensazioni, rivelano i tratti degli habitat miei e quelli incontrati. La narrazione poi giunge alle interviste, e lì si riconoscono i tratti caratteristici che contraddistinguono i territori, e le prassi culturali messe in atto dalle donne incontrate. Divise da politiche dittatoriali o territoriali, le storie di vita, sono unite dal coraggio di essere esempi di resistenza, che nello spettatore, annunciano forza e determinazione.
- Editore : Brazier Crescent ltd; 1° edizione (19 luglio 2023)
- Lingua : Italiano
- Lunghezza stampa : 145 pagine
