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WorldWCR: un podio spagnolo, la vittoria è di Maria Herrera

17/06/2024
Christina Chiofalo
Pubblicato in: ,

Debutta nel Circuito di Misano in Emilia Romagna il FIM Women’s Racing Circuit World Championship, abbreviato WorldWCR ovvero in lingua italiana: Campionato Mondiale Femminile di corse in circuito. È il primo evento che (speriamo) farà la storia. Per il mondo del motociclismo femminile è un grande traguardo. Noi siamo contente di questo, e siamo soprattutto felici per le pilote che hanno partecipato.

Il campionato mondiale è stato una possibilità per mettersi alla prova e mostrare al mondo le proprie capacità. Ciò non esclude la visibilità ed occasione di invogliare dei team e sponsor a supportare in futuro le pilote nel motociclismo, aiutando così le quote rosa. Le donne con la passione e potenziale per la moto esistono, ed è giusto che nel 2024 venga loro offerta la possibilità di sfruttarla.

Le opinioni in merito a questo race tra ragazze variano a seconda dei punti di vista, lo abbiamo potuto verificare in questi giorni di gara tra sondaggi effettuati via social e commenti live che ho sentito in tribuna. Da quello che ho percepito l’interesse per la categoria femminile non è ancora alto, ma è piuttosto contagiato dai pregiudizi. Si sentono pronunciare frasi del tipo: “le donne non sono fatte per guidare la moto” oppure “così è facile, dovrebbero correre invece con i maschi”, ma noi ci teniamo a ricordare che come in tutti gli altri sport dove esiste già una categoria solo donne, è importante averne una anche nel settore di velocità del motociclismo. Non bisogna inoltre confondere (anzi paragonare) le prestazioni di una donna con quella dell’uomo. Per quanto possano essere tecnicamente preparate e fisicamente allenate, potranno difficilmente mettersi in gara con un uomo, è questione di genetica. Ma questo non ne esclude la possibilità, alcune pilote protagoniste di questo WorldWCR hanno infatti già preso parte in altre gare miste.

WorldWCR Gara1

La qualifica del WorldWCR ha riscaldato bene i motori, non è invece andata molto bene con la Gara 1 iniziata alle ore 11:50 del giorno 15 giugno 2024. Dopo qualche giro viene interrotta la gara con bandiera rossa a causa di un incidente, la pilota norvegese Mia Rusthen (Rusthen Racing) è caduta in curva 16. I soccorritori l’hanno trasportata al Trauma Center Bufalini di Cesena, dove è attualmente in coma artificiale. È stata sottoposta ad un intervento chirurgico per alleviare la pressione sulla testa e rimuovere un’emorragia. La causa dell’incidente non è ancora stata chiarita, si presume un malfunzionamento dei freni per non escludere il dubbio di un eventuale svenimento della pilota stessa. Le temperature della giornata erano alte (il mio cellulare segnava 31°) ed il sole era battente. Gareggiare in quelle condizioni con la tuta in pelle e l’adrenalina, la tensione addosso non è sicuramente stato semplice. Viene così posticipata la Gara1 alle ore 16:00 dove sventola nuovamente la bandiera rossa poco dopo la ripartenza. Si tratta di Jessica Howden (Team Trasimeno), anche la sudafricana subisce una commozione cerebrale ma è cosciente. Una caduta non manca nemmeno all’australiana Tayla Relph (TAYCO Motorsport), che fortunatamente si rimette in piedi e riscontra una lieve contusione alla spalla sinistra. A seguito di questi infortuni aumenta l’ansia, ma viene subito abbattuta con la vittoria della spagnola Maria Herrera. Vince il primo posto dopo i cinque giri del pomeriggio con un tempo di 1’49.390. A seguirla con il secondo posto Ana Carrasco (1’49.514) e terza in classifica Sara Sanchez (1’49.441). L’italiana Roberta Ponziani arriva quarta con un tempo di 1’49,573. Il finale di una sofferta Gara1 si è comunque concluso in maniera entusiasmante in quanto le spagnole hanno mostrato le loro capacità al meglio, specialmente le prime due. Un duello all’ultimo secondo tra Maria ed Ana. A fine gara le due pilote commentano:

Maria Herrera: “Sono molto felice del risultato di oggi, ma domani possiamo migliorare. Mi piace questa gara, è stata una bella sfida con Ana e Sara. La differenza con una gara tra maschi? Gli uomini sono più aggressivi.”
Ana Carrasco: “Questo è il primo campionato mondiale femminile, è normale essere agitate, è una novità per tutte noi. Vista l’interruzione gara di oggi ed avendo nel pomeriggio solo cinque giri a disposizione, abbiamo spinto e dato il massimo per cercare di raggiungere il miglior posto. Non ho trovato alcuna differenza tra la gara di oggi tutte donne ed una gara mista tra uomini, la competizione è la stessa.”

WorldWCR Gara2

È la giornata del “gran finale”. Gli infortuni della giornata Gara1 hanno lievemente lasciato il segno e nel paddock si percepisce una tensione diversa rispetto a quella del giorno precedente. Ma è con felicità che vediamo ritornata in circuito e pronta a gareggiare Tayla Relph, reclamata idonea dall’ospedale dopo ulteriori controlli a seguito della scivolata in pista il giorno prima. Sono positive anche le notizie per quanto riguarda la pilota Jessica Howden che tramite stories sui social media manda i suoi saluti dal letto dell’ospedale. Nessun aggiornamento per quanto riguarda invece Mia Rusthen. Ancora prima del warm up comunica la sua assenza Alyssia Whitmore (Sekhmet Motorcycle Racing team), la pilota britannica rinuncerà a causa di una gastroenterite.
Sono così 23 le pilote rimaste in gara e solo una si aggiudicherà il titolo di Campionessa Mondiale. Le posizioni di partenza in griglia vengono modificate in quanto basate sull’esito ed i punti guadagnati tra qualifica e Gara1, così vediamo in prima posizione Ana Carrasco (Evan Bros Racing Yamaha team), seconda Sara Sanchez (511 Terra&Vita Racing Team), Roberta Ponziani (Yamaha Motoxracing WCR Team) in terza posizione. La vincitrice del giorno precedente Maria Herrera finisce in quarta posizione.

La Gara2 è un vero spettacolo! Le pilote spingono forte, si vedono sorpassi e controsorpassi. Provano a sfruttare la scia, rispondere in frenata. A metà gara cade in curva 6 la pilota messicana Astrid Madrigal (ITALIKA Racing FIMLA), mentre si ritira la francese Emily Bondi (YART Zelos Black Knights Team) che rientra ai box per un forte dolore alla caviglia.

Nel frattempo il gruppo di testa formato dalla Carrasco ed Herrera che lottano duramente, viene stravolto da Sanchez che riesce a superare e passare brevemente in prima posizione.
Inutile dire che il giro finale è stato epico! Davvero emozionante! Maria Herrera (Klint Forward Factory Team) riesce a superare e riconquistare in questo modo la prima posizione ed oltrepassare il traguardo, vincendo anche la Gara2. È lei la vincitrice del FIM Women’s Racing Circuit World Championship!
Sara Sanchez si aggiudica il secondo posto ed il terzo posto va ad Ana Carrasco. Ed è così che si festeggia un podio spagnolo: ascoltando il loro inno nazionale tra applausi, foto, video e gocce di spumante spruzzate nell’aria, provenienti dalle bottiglie shakerate dalle tre pilote. I loro sorrisi sono splendidi, così come lo sono stati anche quelli delle altre ragazze in questi tre giorni. 

Le emozioni sono state tantissime

Durante le giornate del Campionato mi sono emozionata tantissimo. Ho avuto momenti di ansia, di adrenalina ed eccitazione (secondo me spesso peggio delle pilote stesse!) provando ad immedesimarmi in loro. Non deve esser stato facile. Alcune partecipanti non sono pilote professioniste, ma gareggiano a livello amatoriale. Questo spiega anche la differenza dei tempi raggiunti ed il distacco visibile ad occhio in pista tra le 26 partecipanti. Ma sono tutte in gamba, hanno saputo gestire bene la situazione credendo e sfidando semplicemente sé stesse nella speranza di realizzare un sogno.

Non dimenticherò mai le scene che ho vissuto ogni giorno prima della gara. C’era chi si calmava ascoltando la musica, qualcuna pregava, meditava. Alcune espressioni erano serie e concentrate, altre non perdevano invece mai il sorriso. E poi c’erano ragazze “meccaniche”  che preparavano la moto controllando la temperatura delle gomme, tirando la catena ed effettuando manutenzione di routine al mezzo. Quanto erano belle da vedere! Rendevano il contesto del paddock ancora più “Girl Full Power”, nome di un progetto dedicato alle donne di Yamaha che ha sponsorizzato l’evento con le Yamaha R7. Le pilote hanno infatti corso tutte con la stessa moto. Un motore 4 tempi bicilindrico, raffreddamento a liquido. Erogazione 73,4CV e 689cc. Tutte gommate Pirelli, ulteriore sponsor dell’evento.

Questo FIM Women’s Racing Circuit World Championship è stata “una prima volta” entusiasmante!

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