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Viaggio in Spagna in moto: consigli e itinerari

20/06/2021
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Un viaggio in Spagna in moto è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita. La penisola iberica offre una moltitudine di paesaggi diversi, dalle aspre montagne dei Pirenei fino all’oceano Atlantico passando per zone pianeggianti e secche, piccoli borghi e boschi rigogliosi. 

Qualche consiglio prima della partenza PER IL VOSTRO VIAGGIO IN MOTO IN SPAGNA

Per prima cosa fai attenzione alle nuove norme spagnole in fatto di abbigliamento tecnico protettivo per motociclisti: da quest’anno infatti è obbligatorio l’uso dei guanti (moto e ciclomotori). La riforma del Codice della Strada consente inoltre l’uso delle corsie di emergenza in condizioni di traffico intenso, ma sotto i 40 km/h.

Emergenza COVID-19

Con provvedimento del 4 giugno 2021, il Ministero della Salute spagnola ha stabilito che, a partire dal 7 giugno 2021, i passeggeri provenienti dalle aree a rischio debbano presentare uno dei seguenti documenti:

  • certificato di vaccinazione completa contro il COVID-19 (il documento deve includere almeno i seguenti dati: nome e cognome dell’interessato, date di somministrazione, tipo di vaccino, numero di dosi, Paese che ha somministrato il vaccino, organismo che ha emesso il certificato). Saranno considerati validi i certificati di vaccinazione rilasciati dalle competenti Autorità del Paese di origine a partire dal 14º giorno successivo alla data di somministrazione dell’ultima dose del vaccino (o della prima, qualora sia prevista la dose unica). I vaccini ammessi sono quelli autorizzati dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA) o riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS); oppure
  • certificato che attesti di essersi sottoposti a un test negatività al COVID-19 realizzato nelle 48 ore antecedenti l’ingresso nel territorio nazionale. I test ammessi sono quelli di natura molecolare e antigenici (test rapidi) riconosciuti dall’Unione europea. Il documento deve includere almeno i seguenti dati: nome e cognome dell’interessato, data di estrazione del campione, tipo di test realizzato, Paese che ha emesso il certificato; oppure
  • certificato di guarigione dal COVID-19, emessi almeno 11 giorni dopo il primo test positivo e con validità di 180 giorni dalla data di estrazione del campione. Il documento deve includere almeno i seguenti dati: nome e cognome dell’interessato, data del test diagnostico positivo e di quello negativo, tipo di test realizzato, Paese che ha emesso il certificato.
    L’obbligo riguarda i passeggeri provenienti da tutti i Paesi europei, tranne per quelli in arrivo da alcune specifiche regioni, e la maggior parte dei Paesi extraeuropei. Per l’Italia, l’obbligo riguarda i passeggeri provenienti da qualunque Regione.

Itinerari in moto in Spagna

E’ soprattutto la Spagna del nord ad attrarre i motociclisti ma ti consigliamo di percorrere anche strade interne e meno conosciute per vivere pienamente lo spirito spagnolo. Vediamo alcuni itinerari interessanti.

Itinerario 1
Sulle terre di Cervantes e del Don Chisciotte

Difficoltà del percorsoNaturaStoria e Arte

La regione di Murcia racchiude al suo interno paesaggi desertici che si mescolano con l’inaspettata fertilità di valli incredibili e città ricche di storia. 
Il nostro punto di partenza è a Caravaca de la Cruz, una delle otto città sante del mondo, insieme a Santiago de Compostela, Santo Toribio de Liébana, Urda, Roma, Valencia, Ávila e Gerusalemme. Ci spostiamo in direzione Sierra del Segura imboccando la MU-702. Attraversiamo Archivel, El Sabinar e il bacino idrico di Taibilla e ci spostiamo sull’AB -702 fino a Nerpio.
Un tratto di strada presenta un terribile asfalto sbriciolato che somiglia più a un fondo ghiaioso ma percorribile. Lo stato della strada è inversamente proporzionale alla bellezza che ci circonda: siamo nel Parco Naturale delle Sierras de Cazorla. Le strade migliorano man mano che ci avviciniamo alla parte più alta del percorso, da dove si intravedono il Collado del Malandante e Las Juntas. I panorami sono splendidi e la discesa un divertimento assoluto. 
Seguiamo il letto del fiume, costeggiando i limiti dell’Andalusia e della Castiglia-La Mancia, e avanziamo verso Yeste. I paesaggi sono incredibili. Foreste, grandi montagne di roccia, grotte, cascate, corsi d’acqua ci scorrono accanto. All’interno del nostro percorso troviamo Ayna, la cosiddetta “Svizzera della Mancia”.

Da Riópar a Salobre la discesa lungo la CM-412 fino alle porte di Campo de Montiel è magnifica: buon asfalto e belle curve ma attenzione alla fauna selvatica.
La Sierra de Alcaraz ci fa da preludio per localizzarci nella cittadina (appena 1.600 abitanti) che dà il nome alla catena montuosa. Siamo nelle terre di Cervantes e possiamo immortalarci all’ingresso di Almedina, accanto alle sagome metalliche dell’ingegnoso Don Chisciotte e del giudizioso Sancho. Proseguiamo e ci fermiamo a Villanueva de los Infantes, cittadina di carattere rinascimentale e barocco, autentico tesoro architettonico trasformato in città, e alla sempre sorprendente San Carlos del Valle, che alcuni chiamano il Vaticano della Mancia . 

Itinerario 2
Le 1000 curve dell’entroterra di Alicante

La strada che collega Alcoy e Jijona è diventata famosa per la sua atmosfera da motociclista e per i suoi ampi tornanti. È un percorso breve, tortuoso e ma anche pericoloso.

Ma ci sono moltissime strade che offrono curve ed emozioni:

  • CV-720 da Benichembla a Castell de Castells
  • Vall de Gallinera
  • da Millena a Cocentaina attraverso una pazzesca gola verticale
  • da Benilloba al castello di Penella

L’ interno della provincia di Alicante ha molto da offrirci. Sempre lontana della costa (cosa non indifferente nel periodo estivo) questa zona è pronta ad offrire tante emozioni agli appassionati di mototurismo. Ma non si parla solo di strde ma anche del suo patrimonio monumentale che saprà senza dubbio sorprenderti.

Itinerario 3
Il percorso perfetto di Via de la Plata

Difficoltà del percorsoNaturaStoria e Arte

La N-630 riunisce tutte le attrazioni che i viaggiatori in moto cercano: paesaggi mozzafiato, gastronomia, diversità culturali, tanti servizi e buon asfalto. Le acque del Guadalquivir accompagnano la nostra partenza e le onde del mar Cantabrico sigillano il nostro viaggio. L’itinerario raccomandato dura sette giorni in sella tra le bellisme strade spagnole.

La Vía de la Plata, una delle strade più antiche della penisola iberica, costituiva la spina dorsale delle comunicazioni nell’Hispania dell’Impero Romano e ancora oggi, ai nostri giorni, il suo percorso continua ad essere uno dei grandi riferimenti nel collegamento occidentale dell’asse nord-sud (e viceversa). Lunga quasi 1.000 chilometri comprende 4 comunità autonome e 7 province, creando un itinerario favoloso.

Iniziamo il percorso a Siviglia, città che merita una visita anche approfondita date le sue innumerevoli meraviglie. La Giralda, il quartiere di Triana, la Torre del Oro, i Reales Alcázares, le sue strade bianche, le chiese e i conventi, le tapas e le sue aree monumentali sono motivi più che sufficienti per immergersi in una città che ha uno dei principali archivi storici sulla scoperta e la colonizzazione dell’America: l’Archivo de Indias.
La A4 ci porta in un’altra spettacolare enclave betica: Carmona, una delle città più antiche d’Europa, con 5.000 anni di vita. Il suo patrimonio storico è enorme e le visuali da questo complesso armonioso dalla cima dell’Alcázar (annesso alla Puerta de Sevilla) ci offrono una vista panoramica a 360º difficile da dimenticare.

Il nostro prossimo obiettivo è Mérida, ma prima ci godremo diverse tappe di interesse nel nostro itinerario. Invece di partire sulla N-630, un’alternativa è prendere la A-462 per Brenes e poi collegarsi con la A-8002 per Castilblanco de los Arroyos. Il verde dei campi e la morbidezza delle curve lasciano gradualmente il posto a grandi alberi e a una strada con piacevoli curve. Stiamo accarezzando l’estremità sud-occidentale del Parco Naturale della Sierra Norte de Sevilla.
Entriamo in Estremadura e ci dirigiamo verso Montemolín.
Proseguiamo per Calzadilla de los Barros, comune che non raggiunge i 1.000 abitanti, e arriviamo a Zafra. Dopo una breve sosta continuiamo fino a Los Santos de Maimona e ci gustiamo il Capricho de Cotrina, una costruzione che evoca Gaudí. 

A 60 chilometri appare Mérida, una delle città più affascinanti della Spagna, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1993. Tutto è una sorta di museo a cielo aperto, una piccola Roma, un set gigantesco che ci trasporta in tempi gloriosi passato.
La placida cittadina di Plasencia segna l’equatore del percorso, non tanto per il chilometraggio ma per le emozioni del posto. Qui una pausa per una visita è d’obbligo. Bagnata dal fiume Jerte, Plasencia è una delle grandi enclavi della Ruta de la Plata e un magnifico punto di partenza per scoprire la valle dei ciliegi più famosa della Spagna, Las Hurdes, Sierra de Gata e la regione di La Vera.

Ci spostiamo da Hervás a Béjar, passando per Baños de Montemayor, un piccolo paese con sorgenti termali e una strada romana. Béjar si erge su una roccia.  A poca distanza dal centro urbano ecco la più antica arena della Spagna (1667).
Facciamo rotta verso l’altopiano castigliano. Zamora, uno dei maggiori e più belli esempi dello stile romanico, ci attende già all’orizzonte. 

Imbocchiamo la N-630 fino a Benavente e arriviamo in uno dei luoghi più emblematici del viaggio: Pajares. 

Il nostro itinerario termina a Gijón, cittadina di mare sotto il bellissimo cielo asturiano. 

 

MissBiker© 2021

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