Quella lettera che mi ha cambiato la vita

“Mia cara Annamaria, il tempo è volato così velocemente che non mi ha dato il tempo di dirti la cosa più importante. Ti ho vista con gli occhi spenti, sempre a pensare al lavoro e alle cose da fare, sempre dando tutta te stessa agli altri. Ai miei tempi l’ho fatto anch’io e l’ho capito troppo tardi, quando non avevo più le forze di fare quello che avrei voluto.
Avrei voluto viaggiare ma tra la casa da sistemare, i figli, tuo nonno, gli animali e l’orto, sono sempre restata con quel desiderio mai realizzato.
Adesso è diverso, le donne hanno capito che possono dedicarsi anche a se stesse. Non c’è nulla di male. Prendi la tua vita e goditi tutto. Viaggia, conosci, impara, non darti limiti. Ti auguro che i tuoi occhi tornino a brillare.
Nonna Pia”

Una settimana dopo la morte della mia amata nonna mi è arrivata una lettera a casa, con tanto di francobollo e tutta scritta a mano. Una lettera semplice scritta in corsivo ma che mi ha fatto scoppiare a piangere. Aveva ragione nonna Pia, io stavo spegnendomi pian piano, ingoiata dalla routine in cui non riuscivo a trovare spazio per me.
E così ho aperto quel cassettino chiuso da almeno 30 anni e sono andata a prendere una moto. Vi scrivo proprio per questo, perché quella moto mi ha ridato il sorriso e la serenità, mi ha dato un modo di “scappare” per un po’ dai problemi ma anche di viverli meglio. Una scelta drastica per chi mi è vicino ma nonna avrebbe capito. Sono stata in Tunisia, Marocco, Spagna, Irlanda e a breve partirò per l’Albania. Sempre in sella, scrivendo nella mia testa ogni volta una cartolina a nonna e a me stessa per ricordarmi che non voglio più perdere tempo.
Vi abbraccio sorelle, attente a non spegnervi!

Annamaria

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