Ragazze, eccoci, ci risiamo!
Eh, sì raga, torno a scrivere. Sabato 22 e domenica 23 giugno era previsto il “Ducati Tour” in Ducati Vicenza, concessionario ufficiale con la sede in zona fiera. Di cosa si trattava? Il Ducati Tour lo possiamo definire come un evento itinerante che coinvolge i concessionari ufficiali in varie parti d’Italia. Nel 2024 è partito alla fine del mese di marzo e si conclude nel primo fine settimana del mese di luglio passando per 12 città da nord a sud. L’evento era previsto per le giornate di sabato e domenica ma, a causa del meteo che quest’anno è molto spesso un po’ un mezzo disastro, viene confermato solo per il sabato. Stavolta il mio occhio, che cerca di essere vigile sui social per non perdere l’opportunità di una prova, ha cannato alla grande. Mi sono persa per strada, tra lavoro, famiglia e impegni, e sono stata avvisata da un caro amico, appassionato motociclista. Controllo su Facebook, trovo tutte le informazioni sull’evento creato e contatto il concessionario tramite WhatsApp.
Andiamo io e mio marito, figlie comprese, decidendo di darci il cambio. Proveremo il motore V4 Ducati con la Streetfighter e la Diavel. Per me il V4 Ducati è ancora da scoprire perché le ultime prove fatte in concessionario Ducati sono state con il bicilindrico. Ovviamente arriviamo a Vicenza il sabato mattina di super corsa per incastrare gli impegni di tutti e…cosa vedo per strada? La Streetfighter, sì, è lei! Ma aspetta, aspetta, fermi là: quella che mi passa davanti non è la “base”! Le alette aerodinamiche laterali e il sound mi fanno saltare sul sedile: è la S! Che sia lei, che non sia lei?
Arrivo in concessionario di corsa e ci sono un bel po’ di moto che girano e…sì, c’è la fila per una in particolare. Quale? Finchè cerco di capire quale sia il modello che vari ragazzi aspettano, arriva il cliente che era fuori in prova. Quel colore nero opaco delle pochissime parti di carena che ha, le ali all’anteriore e il rumore che ti fa girare la testa: la Ducati Streetfighter V4 S! Le moto in prova sono varie, ma c’è anche lei! E, ora, secondo voi, avevo qualche dubbio su cosa provare? Ma assolutamente no!
Siamo in due a fare il test ride: io e mio marito. Ci organizziamo con le figlie e prepariamo i documenti per la prova vera e propria. Avremmo voluto fare un cambio moto e, con una sola occasione, provarne due a testa, ma ci rendiamo conto che non abbiamo molto tempo. Il primo a partire è Mauro con la Ducati Diavel V4. Scatto le foto di rito, visto che era da un po’ che non ci prendevamo del tempo per provare qualche bel modello. Intanto io sono in attesa. Ho l’occasione di conoscere altri ragazzi, alcuni ducatisti di vecchia data, altri no. Siamo in tanti lì a provare, segno che l’interesse per i test ride è sempre alto e alcuni arrivano da lontano. Nonostante sia un sabato mattina di fine giugno, e sia una giornata piena di sole e temperatura perfetta, i motociclisti sono numerosi e dedicano volentieri qualche ora del loro fine settimana per dare un’occhiata da vicino a quello che potrebbe essere un nuovo acquisto, o anche solo per curiosità.
Piccola digressione: spesso succede che le persone mi chiedano come io riesca a provare moto e ad avere contatti per i test ride. Almeno per ciò che riguarda le concessionarie, non ci sono magie, tecniche particolari o corsie preferenziali. Vado a provare le moto nelle giornate di porte aperte, eventi e occasioni. In alternativa, se ci sono dei modelli che mi interessano particolarmente, mi metto in contatto direttamente con la concessionaria, non solo Ducati, chiamando o mandando una mail per fare una prova nel tardo pomeriggio di un giorno lavorativo oppure al sabato mattina. Invito sempre altri motociclisti a fare altrettanto. Se le moto sono disponibili, non occorre che presentarsi in loco con casco e guanti. In particolare mi rivolgo spesso alle ragazze motocicliste: non fatevi problemi a chiedere. Se la moto non è assicurata, la concessionaria ve lo spiega subito, magari dirottandovi verso un altro modello. Provare può rivelarsi molto utile per capire i propri limiti a livello di conoscenza, oppure per rendersi conto di quali sono gli aspetti positivi e negativi della propria moto o dei modelli che il mercato offre. Si possono cambiare opinioni e idee, conoscere altre possibilità e valutare marchi che non avevate preso in considerazione prima.
Come era prevedibile, la curiosità e la richiesta per la V4 S è più alta rispetto a qualche altra Ducati disponibile e c’è un po’ da aspettare. Si esce uno alla volta avendo a disposizione circa 15/20 minuti. Nel frattempo ho l’occasione di conoscere altri ragazzi presenti e di fare quattro chiacchere proprio con Bob, che mi aveva indirizzato alla prova. Sono l’ultima a provare la moto, verso le 12.15 e mi resta, purtroppo, pochissimo tempo. La giornata è molto calda e la Streetfighter, essendo stata usata per tutta la mattina, soprattutto per tragitti brevi e in mezzo al traffico, ha le ventole dell’impianto di raffreddamento che partono subito. Sono molto emozionata (ma dai?) e mi sembra di essere una ragazzina alle giostre. Poco professionale per fare una prova oggettiva. Raga, cosa ci posso fare, a me le moto piacciono veramente un sacco e lei è davvero fighissima!
Com’è andata la prova in moto
Questa versione ha una cilindrata di pochissimo superiore ai 1.100 cc e 208 cv di potenza. Mi aspetto una moto importante da guidare, per ovvie ragioni di potenza, ma…è semplice da gestire. Veramente molto semplice. È una mezza teppista ma si fa guidare in maniera molto diretta e agile. Prima di tutto, già con la prima marcia, ha un sound che ti manda un po’ in orbita. Bello pieno anche ai bassi giri, scoppiettante e esuberante. Quando sei in strada, anche senza fare niente di fuori luogo, attiri l’attenzione immediatamente. La posizione di guida è tipica delle hypernaked attuali: pedane che ti permettono una seduta quasi dritta con le ginocchia e le cosce che vanno ad abbracciare molto bene il serbatoio, tondeggiante e prorompente. Scalda parecchio anche lei, da buona Ducati. Vado a cercare tutte le marce, anche in modo un po’ maleducato. Ovviamente non mi metto a fare numeri: sono in strada, di sabato mattina, e sono in sella da pochi minuti.
Un dettaglio che noto subito è il cambio. Stavolta il quick shift è ottimo. Velocissimo, basta un tocco appena accennato alla pedana e la marcia che cerchi è lì immediatamente. Niente colpi o strattoni e forzature sulla pedalina. Com’è giusto che sia, in scalata lo scarico ti regala qualche bel borbottio che, diciamocelo, è una gran goduria. Infatti continuo a usare le marce, su e giù, ed è stra divertente. L’elettronica aiuta un sacco a tenere a bada la potenza ed è proprio la sua presenza massiccia che rende questa Ducati così facile. È come se ti stesse dicendo “vai tranquilla, fai un po’ come vuoi che tanto ci sono qui io”. Questo può essere un po’ il lato sia positivo che negativo dell’uso delle piattaforme inerziali attualmente. Ti dimentichi in fretta di avere più di 200 cavalli sotto di te. L’assetto è altrettanto performante: le strade in zona concessionaria non sono il massimo ma la guida, per quanto breve, non ne ha risentito per niente. Anche in frenata la moto si comporta molto bene. Ho provato sia anteriore che posteriore volutamente più di una volta proprio per capire come avrebbe reagito la V4 S. Continuo a mettere e togliere marce tirando su di giri il motore per il puro divertimento di sentirlo suonare cosi bene. Che bell’attrezzo ragazze!
A questo punto, per quel che mi riguarda, posso anche non scendere proprio da questa Ducati. La prova però è terminata. La domanda, che spesso mi faccio quando provo è: può un test ride di 15 minuti aiutarti a conoscere una moto? Non credo, su questo siamo tutte abbastanza convinte, che ne dite? Però, rispetto a guardare un modello dentro a uno show room, in una pedana in fiera o in un parcheggio, abbiamo la possibilità più concreta di farci un’idea. L’altra domanda, ovviamente, è: può la Streetfighter V4 S essere una moto sfruttata al 100% delle sue possibilità in strada? Secondo me no. Lei, come altre hypernaked e supersportive attuali, può mostrare tutto ciò che ha in dotazione in pista, non sulla strada comune. Lo stesso parere riguardava la MV Agusta Brutale 1000 RS o la BMW M 1000 RR. Moto esteticamente bellissime e intriganti, super potenti ma che non si possono sfruttare appieno in strada. Consiglierei una moto come questa a una ragazza? Ma assolutamente sì! Vi divertite alla stra grande! Guardate un po’ le mie facce serie, composte e professionali dopo aver fatto un giretto e ve ne rendete conto da sole.
Altro piccolo dettaglio che voglio sempre ricordare: non ci sono moto da uomo e moto da donna. Ci sono moto che vi faranno divertire e che fanno stare un gran bene, in versione unisex.